mercoledì 1 giugno 2011

ANCORA UNA PROVA DEL SUO AMORE

Ancora una prova del Suo Amore!!!!
Vi ho raccontato l'episodio dell'infarto che ha riguardato mio padre nel 2006.
Ebbene, nel 2011, torniamo a parlare di lui.
L'infarto miocardico acuto è, purtroppo, una cardiopatia degenerativa, cioè una patologia che colpisce il cuore e che man mano lo fa funzionare meno!!! Una dispnea (affanno) ha allarmato mia mamma...così, insieme al mio papà, entrambi sono andati in ospedale per un controllo. Il risultato del controllo, dopo vari cambi di ospedale, è stato: SCOMPENSO ACUTO. La degenerazione comincia a far sentire la sua importanza: vi è un'insufficienza mitralica severa che deve essere trattata. Alla clinica "Villa Anthea" di Bari, ci dicono che l'intervento deve essere eseguito il prima possibile, e che purtroppo è un intervento molto delicato (letteralmente "con una percentuale di ripresa intorno al 50%). Apparentemente, il mio papà sta bene, al punto che ci si chiede perchè operarlo. Ma i chirurghi insistono. Così il 28 marzo 2011 il mio papà si sottopone all'intervento. Lui è molto teso, come dimostrano le telefonate fatte la sera prima a tutta la famiglia e l'ultima telefonata fatta a me la mattina dell'intervento. Io gli dico con apparente tranquillità che dobbiamo affidarci a Dio..che solo Lui può aiutarci.
Le ore nella sala di attesa della clinica sono devastanti.
Alle tredici circa, la segretaria del chirurgo ci dice che il dottore ci aspetta. "L'intervento è andato bene dal punto di vista tecnico ma la ripresa sarà molto lenta..il cuore, che non è partito con la giusta contrattilità, dovrà fare grande fatica per ritornare alla normalita'!!Potrete vedere il vostro parente domani pomeriggio". Queste le parole del chirurgo, le ricordo come se le avesse dette un'ora fa!!!L'ansia, a quel punto ci divora. l'unica cosa che possiamo fare è tornare a casa e pregare. Il giorno dopo vado a fare visita al mio papà....è molto debilitato...un pò giù di morale...ma io gli dico di farsi forza e, soprattutto, che tutta la famiglia, e anche Dio sono con lui. Arriva l'anestesista e risolve tutte le mie preoccupazioni: suo padre ha subito un intervento molto delicato ma la ripresa è buona....è un paziente che risponde bene alla terapia (intensiva) e mi auguro che nel giro di una settimana potrà tornare a casa.
Non vi dico la mia gioia.....già a quel punto ero felicissimo ed ho ringraziato Dio...
I giorni seguenti la RIABILITAZIONE, "lenta" a detta del chirurgo....ma già il secondo giorno papà chiede di cambiare reparto...rimanendo lì ha una febbricola e un senso di frustrazione che non lo aiutano a migliorare....così viene trasferito in Cardiologia, al piano di sotto.
Nel giro di 3 giorni, REAGISCE MOLTO POSITIVAMENTE, e i medici lo mandano a casa: "Suo padre, stranamente, si è ripreso molto velocemente", queste le loro parole.
Che dire?
Ancora una volta sono consapevole della "Mano di Dio" in quest'occasione: la reazione positiva è Opera di Dio e la ripresa molto rapida non è "strana"!!!!!Dio esiste ed è sempre accanto a noi nei momenti difficili. Preghiamo e abbiamo Fede in Lui....e Lui ci aiuterà e farà sentire VIVA la sua PRESENZA.