sabato 29 giugno 2013

TESTIMONIANZA DI FEDE DI DON ARMANDO TREVISIOL

Più volte ho parlato di Roberto, il mio fratello più piccolo, prete come me, e parroco della popolosa parrocchia di Chirignago. Più volte poi ho sentito il bisogno di riconoscergli capacità, dedizione, coerenza e risultati notevoli. Don Roberto è un parroco intelligente, conosce il suo “mestiere” e lo fa bene, tanto da avere una bella parrocchia, forse la più bella del Patriarcato.
Qualche settimana fa, in occasione di una “tre sere” dedicata ai suoi giovani, sul tema “La fede”, mi ha invitato ad offrire la mia testimonianza. Eravamo in quattro a dire come era nata la nostra fede, come era cresciuta, le difficoltà che avevamo incontrato e lo stato di salute attuale.
Io, ottantatreenne, ero il più vecchio, prete da più di mezzo secolo. Dopo di me c’era un impiegato di una fabbrica di Marghera, ormai in pensione, una buona quindicina di anni di meno, poi due giovani cresciuti da don Roberto, ambedue trentenni (uno vecchio scout, “quadro” della “Veritas” ed uno dell’Azione Cattolica, insegnante in una scuola delle superiori).
Il pubblico era costituito da circa 150 giovani, dai 15 ai 25 anni, attenti e silenziosi. Abbiamo offerto, tutti e quattro, la nostra testimonianza di credenti, con onestà e convinzione, tutti e quattro credenti e praticanti.
L’uomo maturo si è presentato come un vincenziano, impegnato ad essere vicino ai colleghi in difficoltà, testimone della fede in un mondo lontano, indifferente e spesso critico.
Il funzionario della Veritas ci ha raccontato come lo scoutismo l’aveva salvato e maturato alla fede.
L’insegnante ha letteralmente rubato la scena col suo discorrere scorrevole e piacevole, raccontando la storia sua e della moglie, sposi senza figli, che hanno adottato due ragazzine, una delle quali disabile, e l’altra fortemente compromessa a livello psicologico ed avevano accolto poi altri tre figli che il buon Dio, un po’ tardivamente, aveva aggiunto alle due prime adottate. E’ stata una bella testimonianza, una traduzione concreta e faticosa della fede.
Io ho arrancato – da sempre sapevo che questo tipo di interventi non mi sono congeniali – ma all’entusiasmo e all’impegno di don Roberto non potevo e non ho voluto dire di no. Comunque mi sono accorto che di fronte alle testimonianze pulite e semplici dei miei tre colleghi e al candore della splendida ed innocente platea dei ragazzi, la mia fede era molto più problematica, sofferta e messa a dura prova dalla cultura e dal pensiero corrente.
Penso senza presunzione d’essere più avanti, di star precorrendo i problemi che questi giovani, prima o poi, dovranno affrontare se vorranno che la loro fede sia credibile e feconda nel nostro tempo.
Mi auguro che incontrino chi li guidi a passare da un cristianesimo piuttosto formale e rituale ad una fede più adulta e in linea con i tempi nuovi.

martedì 11 giugno 2013

QUALE É LA RELIGIONE GIUSTA?


CRISTIANESIMO O RELIGIONI CRISTIANE ?
Ci sono svariate religioni nel mondo, anche "cristiane", ma c'è un solo Vangelo. Tra le religioni e la fede Cristiana c'è una differenza enorme.
Il Cristianesimo, quello insegnato dalla Bibbia, non è una religione, ma è conoscere personalmente il Signore.

La religione è opera dell'uomo.
Il Vangelo è dono di Dio.

La religione è ciò che l'uomo fa per Dio.
Il Vangelo è ciò che Dio ha fatto per l'uomo.

La religione è l'uomo in cerca di Dio.
Il Vangelo è Dio che si rivela all'uomo.

La religione consiste, per l'uomo, nell'arrampicarsi sulla scala della propria giustizia con la speranza di incontrare Dio sull'ultimo gradino.
Il Vangelo consiste, per Dio, nel discendere la scala, venendo a noi in Cristo, per incontrare noi, peccatori, sul gradino più basso.

La religione è "buona volontà" umana.
Il Vangelo è la "Buona Notizia" da parte di Dio.

La religione è "buoni consigli".
Il Vangelo è "l'annuncio di una grande gioia".

La religione prende l'uomo e lo lascia com'è.
Il Vangelo prende l'uomo com'è, ma ne fa ciò che deve essere.

La religione riforma l'esteriore.
Il Vangelo trasforma nel profondo.

La religione pulisce in superficie, è apparenza, ipocrisia.
Il Vangelo pulisce di dentro l'uomo che mette la sua vita nelle mani del Signore.

Talvolta la religione non è che una commedia.
Il Vangelo è vita.
Il Vangelo è la "potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede".

UNA RELIGIONE VALE L'ALTRA ?
È naturale desiderare di credere in un Dio che salva tutti gli uomini, indipendentemente da quello che essi credono o fanno, ma ciò non è biblico. Per credere in un simile Dio bisogna rigettare gli insegnamenti principali della Parola di Dio. Ascoltate le parole di Gesù quando chiamò l'apostolo Paolo al servizio missionario:
"Per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati." (Atti 26:16-18)
Questo è un incarico privo di senso se gli occhi delle nazioni non hanno bisogno di essere aperti, se non hanno bisogno di convertirsi dalle tenebre alla luce, di sfuggire al dominio di Satana per andare a Dio e non hanno bisogno del perdono dei loro peccati che si riceve solo per la fede in Cristo, predicata dai ministri del Signore. Paolo non spese la sua vita come missionario in Asia, Macedonia, Grecia, Roma e Spagna per informare le persone che erano già salvate. Egli diede sé stesso "per salvarne ad ogni modo alcuni" (1 Corinzi 9:22).
Così quando il messaggio di Paolo riguardo a Cristo fu rigettato (per esempio, ad Antiochia dai Giudei), egli disse: "Poiché la respingete [la Parola di Dio] e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri" (Atti 13:46). C'è in gioco la vita eternadelle persone non raggiunte dal vangelo!
"In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12).
Gesù Cristo disse: "Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano" (Matteo 7:14).
"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6).